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Teatri, circoli culturali, scuole secondarie
UN GIORNO TRE AUTUNNI
Mafia, donne, il diritto di essere ricordate.
PER ADULTI e SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
Produzione: TeatroGruppo Popolare
Testo e regia: Giuseppe Adduci
Con: Cosetta Adduci, Virginia Adduci, Olga Bini
La mafia uccide, uomini e donne indistintamente. Per le donne, troppo spesso, si assomma un’altra ingiustizia: essere dimenticate. O peggio: vedere l’immagine dell’uomo che hanno amato sovrapposta alla propria. Non sono ricordate per ciò che sono state, per ciò che hanno fatto, ma in virtù dell’uomo che è stato loro accanto, a cui è dedita ogni celebrazione – quando c’è! -, ogni riconoscimento. Loro sono state la moglie di, la madre di, la figlia di. A stento se ne ricorda il nome.
Eppure Felicia Bartolotta la sua battaglia alla mafia, a modo suo, l’ha combattuta prima ancora del figlio, Peppino Impastato, per esempio non accettando in casa i delinquenti di bassa lega che il marito avrebbe voluto alla tavola.
Eppure Francesca Morvillo, prima di saltare in aria a Capaci, con tre uomini della scorta e suo marito, è stata valente magistrato e accademica, giudice del tribunale di Agrigento, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, Consigliere della Corte d’Appello di Palermo e componente della Commissione per il concorso di accesso in magistratura.
Eppure Rita Atria con le sue deposizioni ha reso possibile l’arresto di numerosi mafiosi di Partanna, Sciacca e Marsala, ribellandosi alla mafia dall’interno: “Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci”.
Un giorno tre autunni vuole onorare il loro impegno e il loro sacrificio, in quanto persone coraggiose, in quanto ribelli di fronte alla soperchieria della mafia, oltre che la sanguigna vicinanza a uomini come Peppino Impastato, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino.
Tre donne, nello spettacolo, si domandano quanto sia stato utile il loro sacrificio e quello degli uomini che hanno accompagnato, e arrivano alla preziosa seppure dolorosissima conclusione che grazie a loro il mondo ha potuto considerarsi migliore, che quel giorno – immane come tre autunni – non è stato inutile.
Lo spettacolo sviluppato nell’ambito del progetto La lingua svelata del presente con il contributo di Fondazione Cariplo, ha successivamente ricevuto alcuni patrocini tra cui
Il patrocinio della Fondazione Falcone di Palermo, accompagnato dalle seguenti parole della Presidente, Prof.ssa Maria Falcone “Gentilissimi, Nell’apprezzare il valore dell’iniziativa promossa e la sua valenza sociale, culturale ed educativa, abbiamo il piacere di concedere il Patrocinio (…)” per lo spettacolo teatrale Un giorno tre autunni
Il patrocinio del Centro Studi Paolo e Rita Borsellino di Palermo
Il patrocinio dell’Associazione NOI Antimafia Odv di Roma