Le Troiane
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DATE:

martedì 6 luglio 2021, ore 21.30

Parco Villa Olmo, Como

Ingresso con prenotazione obbligatoria

LE TROIANE
Spettacolo a Compagnie Comasche Unite

PER ADULTI e GIOVANI

Progetto e coordinamento di: Giuseppe Adduci

Compagnie in ordine di entrata in scena:

  • TeatroGruppo Popolare con Sulutumana
  • Collettivo danza Kun
  • Anfiteatro
  • TeatroGruppo Popolare con Stefano Dragone
  • Teatro in Centro
  • TeatroGruppo Popolare con Sulutumana
  • Teatro Città Murata
  • Equivochi e Collettivo danza Kun
  • Il Giardino delle Ore
  • Gaidaros e Mumble
  • TeatroGruppo Popolare/ Teatro fra le nuvole/ Stefano Dragone
  • Fata Morgana e Luminanda
  • Ibuka Amizero
  • Piccolo Teatro Quotidiano/ Stefano De Luca

Musiche originali: Francesco Andreotti, Daniele Molteni, Riccardo Mini

Il contesto

E’ la prima volta sul territorio nazionale che così tante compagnie e attori singoli vengono coinvolti in uno stesso spettacolo con queste modalità dove ogni scena è affidata a una compagnia che la realizza secondo la poetica della compagnia stessa senza alcuna regia generale.

Le compagnie hanno condiviso e definito inizialmente gli elementi spazio-temporali, la scenografia (digitale) e la scelta dei costumi per poi interpretare liberamente la scena affidata.

Questo vi canto
La morte degli dei
La vanagloria di sedicenti eroi
La città in fiamme
La civiltà perduta
Il sangue a sorsi
La gioventù spezzata
L’eterna notte di vincitori e vinti
Il freddo vento a spargere il lamento
Di orfani e vedove
Questo io vi canto

(G. Galli)

Non è la prima volta che un virus minaccia la nostra esistenza, ma è la prima volta che il genere umano risponde con queste modalità generalizzate, seppur non ugualmente compatte. È molto probabile che la globalizzazione sia complice della diffusione del virus ma è nel contempo alleata nella diffusione delle risposte. Ora però occorre pensare a queste risposte oltre che in termini di chiara resistenza anche di resilienza, occorre cioè progettare il futuro, cominciare davvero a distinguere in senso pasoliniano sviluppo da progresso, comprendere che il processo che ha portato a scacciare un virus dal proprio habitat obbligandolo a fare il “salto di specie” è un percorso arrestabile, e che il progresso – appunto – deve essere raggiunto in altro modo, salvaguardando salubrità e felicità dell’essere umano. Ripensarsi e riprogettare la società.

Siamo tornati nuovamente per le strade: abbiamo di nuovo e di più la voglia di abbracciarci, o il trauma ha agito così nel profondo che l’altro corpo è considerato il nemico del nostro corpo e la “distanza sociale” è introiettata e considerata più o meno inconsciamente una condizione normale del vivere?

Il teatro ha ed è una parziale risposta, perché per sua natura è cultura e partecipazione in senso stretto, perché è la forma di comunicazione sociale più antica e paradossalmente sempre nuova. E perché questa accezione non sia vanificata rimanendo una seppur lodevole manifestazione di pensiero e diventi attuazione progettuale occorre chiamarsi a raccolta.

Numerose compagnie comasche, senza rinunciare alla loro identità, si sono agglomerate in un progetto unitario.  Un fronte unico, pur nelle diverse interpretazioni del senso della scena, con un progetto che le vede unite nell’affrontare culturalmente il futuro, sperimentando anche in forma elementare lo stare insieme intorno a un prodotto teatrale.

Perché c’è necessità di orientare il futuro a proteggere la bellezza del vivere comune, perché non è vero che la bellezza salverà il mondo ma è vero che il mondo deve salvare la bellezza. Provare a pensare il domani anche in un modo nuovo, non definitivo, non per sempre, ma almeno per cominciare a elaborare nuove e diverse possibilità.

Il fine de Le Troiane da Euripide è quello di rispondere con il teatro a un bisogno quotidiano, una necessità, come lo hanno inteso quelli che prima e durante noi lo hanno intrapreso in questo senso, dal Living a Barba: che il teatro debba considerarsi al pari dell’erogazione dell’acqua nelle case, dei trasporti urbani, delle mense scolastiche. Perché dalla nascita del pensiero simbolico in poi l’essere umano ha avuto necessità di comunicare quanto di nutrirsi e perpetuarsi. 

Le Troiane è un buon pre/testo per mettere in atto queste intenzioni: per la valenza culturale (ha attraversato i secoli accompagnato mano nella mano da Euripide), la valenza sociale (un inno alla riflessione sulla guerra e alle modalità di impostazione della pace e, soprattutto, sulla violenza perpetrata nei confronti delle donne), e per la possibilità che offre, essendo diviso in quadri molto distinti tra di loro, di poter essere suddiviso tra le varie Compagnie.

Perché il progetto è proprio questo: affidare una scena a ciascuna Compagnia perché ne curi l’allestimento con i propri registi e attori e le scene siano assemblate in un unico spettacolo da dedicare alla popolazione.

Compagnie in ordine di entrata in scena:

  • TeatroGruppo Popolare con Sulutumana
  • Collettivo danza Kun
  • Anfiteatro
  • TeatroGruppo Popolare con Stefano Dragone
  • Teatro in Centro
  • TeatroGruppo Popolare con Sulutumana
  • Teatro Città Murata
  • Equivochi e Collettivo danza Kun
  • Il Giardino delle Ore
  • Gaidaros e Mumble
  • TeatroGruppo Popolare/ Teatro fra le nuvole/ Stefano Dragone
  • Fata Morgana e Luminanda
  • Ibuka Amizero
  • Piccolo Teatro Quotidiano/ Stefano De Luca

 

Con:

Cosetta Adduci

Virginia Adduci

Lucia Angella

Massimiliano Angioni

Stefano Annoni

Veronica Bestetti

Olga Bini

Monica Bonaldo

Stefano Bresciani

Anna Buttarelli

Mariaester Cassinelli

Francesca Cervellino

Elena Chiaravalli

Manuela Clerici

Marco Continanza

Stefano De Luca

Naya Dedemailan

Orietta Destro

Stefano Dragone

Cecilia Falco

Claudia Gaffuri

Paui Galli

Chiara Gismondi

Roberta Goeta

Gianpietro Liga

Davide Marranchelli

Beatrice Marzorati

Luisa Marzorati

Maria Pia Mazza

Ester Montalto

Sarah Paoletti

Chiara Parravicini

Ladislaja Pietrangeli

Arianna Pollini

Filippo Prina

Cristina Quadrio

Elisa Salvaterra

Davide Scaccianoce

Simone Severgnini

Letizia Torelli

 

Regie:

Giuseppe Adduci

Stefano Andreoli

Massimiliano Angioni

Veronica Bestetti

Francesca Cervellino

Stefano De Luca

Matteo Destro

Giuseppe Di Bello

Roberta Goeta

Davide Marranchelli

Beatrice Marzorati

Maria Pia Mazza

Riccardo Mini

Simone Severgnini

Davide Scaccianoce

Musiche originali: Francesco Andreotti, Daniele Molteni, Riccardo Mini.

Coordinamento: Giuseppe Adduci

progetto Ecogiò

con il contributo di 

Fondazione Cariplo